Primo allestimento 1877 - Domenico Turano
Il grande richiamo esercitato fin dalla metà del Settecento dal sarcofago di Ippolito e Fedra e dalle antichità custodite in Cattedrale, diede impulso all’istituzione del primo nucleo museale diocesano negli ambienti della Cattedrale stessa. Il vescovo Domenico Turano nel 1877 destinò gli ambienti della navata nord, in uso come Aula Capitolare, a sede museale. La ricca collezione comprendeva oltre al sarcofago di Fedra, donato alla Cattedrale dal Canonico Libertino Sciacca, nella prima metà del XVIII secolo, il vaso attico di “Ulisse”, il sarcofago detto “delle coronarie” e altri oggetti antichi. Dopo il 1880, in occasione del lascito alla Cattedrale di Agrigento della collezione di Quadri di Don Alfonso Cozzo, si ritenne opportuno dare anche ai dipinti una sistemazione idonea. Tale raccolta venne ad unirsi a quella, già patrimonio della Cattedrale, formata nei secoli da donazioni e lasciti dei vescovi e dei canonici. Si utilizzò come ampliamento dello spazio espositivo, la cappella dei De Marines, attigua e comunicante con l’ex Aula Capitolare. Con il Vescovo Bartolomeo Lagumina (1895-1931), la collezione si arricchisce, portando alla luce gli affreschi medievali occultati nel seicento, cui si uniranno i quadroni che arredavano gli altari barocchi smantellati.
Secondo allestimento 1956 - Giovanni Battista Peruzzo/Museo Diocesano Minissi
Ben presto, si cominciò ad avvertire l’esigenza di creare una struttura museale più ampia che accogliesse tutto il patrimonio artistico. Nel 1956 si cercò di adattare a Museo alcuni ambienti centrali della navata nord della Cattedrale. Il 25 Aprile dello stesso anno, il vescovo Peruzzo inaugura il Museo Diocesano di Arte Sacra in occasione del XXV anno del suo episcopato. Ci si rese ben presto conto dell’inadeguatezza dei locali e della necessità di trovare spazi più idonei.
Nel sito tra la Cattedrale e il Seminario, fu inaugurato nel 1959 il nuovo Museo diocesano progettato da Franco Minissi, una prima realtà museale autonoma, per accogliere oltre alle Collezioni legate alla Cattedrale, anche molte delle opere provenienti da altre chiese della diocesi. Concepito secondo le più moderne tendenze nel campo della museografia, il Museo ebbe vita breve a causa della frana che colpì Agrigento nel 1966.
Terzo allestimento 2009 - Carmelo Ferraro
Nel 2009, fatta una ricognizione della storia collezionistica della Cattedrale, il Museo riprese vigore da dove era cominciata la sua storia: nelle sale della Cattedrale che un tempo accolsero il Sarcofago di Fedra e la Quadreria, con il progetto di allestimento curato dal Soprintendente ai beni culturali di Agrigento la Dottoressa Gabriella Costantino.
MUDIA - 2014 - Francesco Montenegro
L’attuale evento franoso della Cattedrale ha causato la chiusura dell’edificio sacro e dunque la fine di un progetto che vedeva nella Cattedrale il ritorno del Museo. Un nuovo percorso museale vede oggi l’imponente Palazzo Arcivescovile, la sede del nuovo Museo Diocesano di Agrigento. L’attuale allestimento, pur avvalendosi della precedente opera, ne rielabora il percorso arricchendolo di nuovi collezioni e suggerendo una diversa logica di fruizione; coniugando al rigore scientifico la vocazione pastorale e didattica dei musei diocesani, secondo gli auspici della Lettera circolare della Ponteficia Commissione per i BB.CC della Chiesa su La funzione pastorale dei musei ecclesiastici (15 agosto 2001).